Sotto le stelle del cinema - ed. 2016
a cura dell'Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco.
In collaborazione con la Cremeria il Mulino e il Salumificio Comellini...
Le serate 6 e 20 luglio sono rientrate nel progetto “Insieme Solidali”.
Per tali date il Cà Rossa ha garantito il servizio trasporto per chi lo richiede. Se siete interessati tel. al 331 1032107
Ritorna la manifestazione “Sotto le stelle del cinema”, rassegna gratuita di cinema all’aperto.
Quest'anno il cinema sotto le stelle riserva una sorpresa: due date in più; una ambientata nel Parco Margherita Hack di San Giacomo del Martignone (24 agosto), e l'ultima alla Badia di Santa Maria in Strada, mercoledì 31 agosto.
Dopo la visione dei film, i presenti potranno degustare prodotti enogastromici offerti dagli organizzatori.
Per accedere alle proiezioni non occorre essere iscritti al prestito bibliotecario.
Mercoledì 31 agosto 2016
Ore 21.30
Badia di Santa Maria in Strada
Proiezione del film Il Piccolo Principe, 2016, Regia di Mark Osborne.
Con (voci): Toni Servillo, Lorenzo D'Agata, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassmann, Giuseppe Battiston, Pif, Vittoria Bartolomei, Jeff Bridges, James Franco, Mackenzie Foy, Rachel McAdams, Benicio Del Toro, Marion Cotillard, Paul Giamatti.
Una bambina si traferisce con la madre in un nuovo quartiere. Qui dovrà impegnarsi nello studio secondo un planning estremamente articolato elaborato dalla madre la quale, donna in carriera, vuole assolutamente che la figlia si inserisca nei corsi della prestigiosa Accademia Werth finalizzata a formare i manager del futuro. Il nuovo vicino di casa è un anziano aviatore che prende a raccontare alla bambina del suo incontro, avvenuto tanti anni prima nel deserto africano, con un Piccolo Principe giunto sulla Terra dopo un lungo viaggio tra gli asteroidi. La bambina inizialmente sembra voler resistere alla narrazione ma progressivamente se ne fa catturare.
Mark Osborne (già regista di Kung Fu Panda) poteva essere la persona giusta per trasferire sul grande schermo il piccolo/grande libro di Antoine de Saint Exupéry - e infatti lo è. In materia erano già stati fatti tentativi per tradurre le vicende del Piccolo Principe in immagini ma sempre con risultati non all'altezza. Perché il problema era rivolgersi a due target molto diversi, visto che l'autore dedicava la sua opera a un amico "quando era un bambino" (quindi a un adulto) e il testo è leggibile anche da bambini. Osborne e i suoi sceneggiatori Irena Brignull e Bob Persichetti hanno racchiuso le vicende del biondo principe e dell'aviatore all'interno di una storia che vede la piccola protagonista destinata ad un precoce adultismo. La bambina progressivamente si ribellerà a quello che sembra essere il suo percorso ormai segnato non in nome del "non crescere mai" alla maniera del Peter Pan di Barrie quanto piuttosto del conservare senza alcun timore il proprio bambino interiore.
Anche sul piano stilistico la partita è adeguatamente vinta perché mentre le vicende di bimba, madre e vicino di casa sono realizzate con un'animazione tridimensionale ormai canonica, l'incontro tra l'aviatore e il Piccolo Principe e tutto quanto si riferisce al libro di Saint Exupéry vengono affidati a una stop motion molto raffinata ed evocativa di un cinema d'altri tempi. Se l'"essenziale è invisibile agli occhi", all'organo della vista viene offerta quindi una doppia estetica della visione conservando intatta la poeticità e la profondità di sguardo dello scrittore e trasferendo progressivamente la dinamica aviatore/principe in quella bambina/aviatore. Peccato veniale (e quindi subito perdonabile) quello di non aver riproposto nel rapporto con la Volpe il parallelo che questa fa tra il colore del grano e quello dei capelli del Piccolo Principe. Chi conosce e ama il libro sa a cosa ci si riferisce.
(Recensione di Giancarlo Zappoli)
In caso di maltempo la proiezione sarà assicurata al coperto per max 70 posti
"Gusto fresco"; la Parrocchia della Badia di Santa Maria in Strada offrirà frutta ai presenti
Serate già trascorse:
Mercoledì 6 luglio 2016
ore 21.30
Azienda agricola di Alfredo e Renato Bosi, via Casetti, 13 - Anzola dell'Emilia
Proiezione del film Ma che bella sorpresa, 2015, regia di Alessandro Genovesi con: Claudio Bisio, Frank Matano,Valentina Lodovini, Ornella Vanoni, Renato Pozzetto, Chiara Baschetti,Galatea Ranzi, Anna Ammirati, Olivier Langhendries
Guido, milanese, professore di lettere in un liceo di Napoli, affabile e simpatico, quanto prevedibile e monotono, è stato lasciato dalla sua fidanzata napoletana che gli ha preferito un maschio alfa aitante, avventuroso e straniero, ma del nord d'Europa. Guido, quindi, rimane solo a fronteggiare la crisi, malamente sostenuto dall'amicizia tenue e non-sense di un suo ex alunno, diventato professore di ginnastica. Cerca conforto in cene su misura, ma il suo pensiero ossessivo ha un solo scopo: vendicarsi della sua ex. Ogni tentativo è vano, non solo perché goffo. Sprofondato nel tipico algoritmo del single di mezza età senz'arte né parte, Guido apre inconsapevole le porte della sua percezione emotiva, il giorno in cui la nuova vicina bussa per un po' di zucchero. È bella, giovane, disponibile, tifosa, sensibile... insomma perfetta, la donna ideale. Il suo nome è Silvia. Ci piace di Genovesi, oltre a una scrittura ben calibrata e alla capacità di far ben figurare i nostri attori (anche quando molto televisivi), quella sua visionarietà un po' fumettistica, garbatamente artefatta, iper-realistica ma non grottesca, moderatamente inverosimile. La Napoli di questa Sorpresa è così, un po' immaginaria, ma mai troppo folcloristica, con qualche ammiccamento semmai a De Filippo e alla Loren.
(Recensione di Dario Zonta)
In caso di maltempo la proiezione sarà assicurata al coperto per max 50 posti
Mercoledì 13 Luglio 2016
ore 21.30
Azienda agricola di Alfredo e Renato Bosi, via Casetti, 13 - Anzola dell'Emilia
Proiezione del film Quel fantastico peggior anno della mia vita, 2015
Regia di Alfonso Gomez-Rejon. Con Olivia Cooke, Thomas Mann, Jon Bernthal, Nick Offerman, Connie Britton, Molly Shannon, Matt Bennett, Bobb'e J. Thompson, Masam Holden
Un personaggio dotato di una particolarità che lo estranea dalla massa, una dimensione tragica della vita vissuta con umorismo e passione per il grottesco quotidiano e in più (in questo film) anche una maniera di ricalcare le caratteristiche centrali dello stile di Wes Anderson, tra secchi movimenti di macchina ortogonali e recitazione distaccata.
Tutto serve a raccontare di due ragazzi in età liceale, una malata di una malattia che potrebbe ucciderla e l’altro che viene inizialmente costretto dalla madre a fare amicizia con lei per cortesia. Lui si vanta di non mischiarsi con nulla e di sopravvivere nella giungla della high school proprio perché non prende rischi, è amico di tutti ma solo superficialmente, non ha nemici e come può si nasconde. Provate ad indovinare? Questa storia gli insegnerà che così non vive a fondo nulla e invece deve immergersi nell’agone della vita, accettando rischi, dolori e sofferenze.
Quel fantastico peggior anno della mia vita inoltre aggiunge anche uno strato di intellettualismo dichiarato, di ammirazione esposta per il cinema europeo, di citazione dei nomi che contano (da Herzog a Truffaut).
(Recensione di Gabriele Niola)
Mercoledì 20 Luglio 2016
ore 21.30
Corte Agricola Fondo Palazzo della Famiglia Ballarini, via Biancospino, 10
Proiezione del film Latin Lover, 2015. Regia di Cristina Comencini. Con Virna Lisi, Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña
Nel decennale della morte di Saverio Crispo, divo del cinema italiano, le due vedove e quattro delle cinque figlie, avute da cinque donne diverse, si ritrovano nel paesino pugliese da cui aveva origine il padre per una celebrazione che si trasformerà in una riunione di famiglia. E che famiglia: cinque nazionalità diverse, una manciata di nipotini di cui molti di nome Saverio, rivalità e di alleanze incrociate che durano da sempre. Cristina Comencini compone e scompone il ritratto corale di un'umanità femminile che ruota introno al ricordo di un uomo attingendo al miglior cinema europeo sull'argomento (Almodovar, Ozon, Monicelli, per fare solo tre nomi) ma anche alla sua autobiografia di primogenita di quattro sorelle, tutte figlie del mitico Luigi Comencini. E costruisce un'allegoria non solo sul mondo muliebre ma anche sul cinema, in particolare quello italiano: Latin Lover diventa così (anche) un elogio della grandezza dello schermo e dei suoi volti, nonché del cuore degli uomini e delle donne, quando vuole. A tenere botta (e aggiungere del proprio) alla sceneggiatura firmata dal duo madre e figlia Cristina Comencini e Giulia Calenda è un cast di attrici in gran forma, con punte di diamante le più anziane: Marisa Paredes, che "butta via" la sua scena madre con la grazia leggera che hanno solo le grandi interpreti, e Virna Lisi (cui è dedicato il film), che condivide la scena madre scritta invece per lei facendo ridere di gusto le sue co-star, con la generosità che hanno solo le attrici autentiche.
(Recensione di Paola Casella)
In caso di maltempo la proiezione sarà annullata
Mercoledì 27 luglio 2016
ore 21.30
Corte Agricola Fondo Palazzo della Famiglia Ballarini, via Biancospino, 10
Proiezione del film Carol, 2015. Regia di Todd Haynes. Con Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Kyle Chandler, Cory Michael Smith, Jake Lacy, Carrie Brownstein, John Magaro, Kevin Crowley
Due donne si incontrano in un grande magazzino, reparto giocattoli. Ed è tutto in una messa in scena di sguardi che si racchiude il senso profondo e l’esile trama di Carol, film magnifico e impalpabile, sensuale e astratto.
Todd Haynes, che già aveva sperimentato l’arte del reboot con Far from Heaven, versione aggiornata – classica e contemporanea al tempo stesso – di Secondo amore di Douglas Sirk, osa un passo avanti e affresca un impossibile amore lesbico calandolo in una realtà ostile e senza tempo. In Carol, Haynes procede nella sua rilettura degli anni Cinquanta e abbandona la costruzione narrativa – pur restando sostanzialmente fedele al romanzo di Patricia Highsmith da cui è tratto – per affidarsi alle arti magiche della pura regia cinematografica.
Carol è una donna borghese sul precipizio di un divorzio, tenuta stretta in casa da un amore imprescindibile per la figlia. Therese Belivet – nome improbabile, uscito da un romanzo francese di tardo Ottocento – è una giovane commessa con in testa pulsioni artistiche e sogni di fotografia. Le due si incrociano per caso, si soppesano con gli occhi, si parlano senza usare parole, spesso utilizzate come un’arma dalle persone che ruotano intorno a loro. Desiderano, forse invano, un modo strano di amarsi sapendo di confrontarsi con un mondo che le espelle in partenza: oggetti sessuali in cerca di tempo e spazio, costrette a un monadismo affettivo che le isola e le unisce in una sorta di perenne movimento verso una felicità negata. In Carol succede poco di più: Haynes costruisce un film tutto in levare, al cui centro incastona una – l’unica – scena fisica di un amore che per il resto del tempo è negato, nascosto, soffuso, sciolto. Ma quel che risalta vedendo Carol è la capacità sorprendente di Haynes di ricostruire un clima, uno stile, un ambiente – grazie anche ai costumi di Sandy Powell, miracolosamente intonati a ogni luce in ogni scena, e alla fotografia di Ed Lachman che sa inseguire e disegnare i volti delle protagoniste tra finestrini, campi lunghissimi costruiti in spazi anodini, arredamenti al tempo stesso umani e gelidi – senza mai cedere a un superficiale gusto vintage.
In caso di maltempo la proiezione sarà annullata
Mercoledì 24 agosto 2016
Ore 21.30
Parco Margherita Hack di San Giacomo del Martignone
Proiezione del film Joy, 2016. Regia di David O. Russell. Con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Diane Ladd.
La parabola di Joy Mangano segue per filo e per segno le traiettorie di un American Dream rielaborato in una perfetta ottica hollywoodiana di ascesa, caduta e riascesa. Nel 1989 Joy, trentatreenne newyorkese di origini italoamericane, con un matrimonio fallito alle spalle e la necessità di provvedere a una vera e propria famiglia allargata, prende infatti le redini della sua sorte, investendo tutti i risparmi (nonché la casa stessa) in un'idea vincente portata avanti con le unghie e con i denti. Insomma, un soggetto fin troppo ghiotto per un cineasta che, negli ultimi cinque anni, ha infilato un tridente formidabile, con relativa valanga di nomination e premi, passando dal dramma pugilistico The Fighter alla commedia romantica Il lato positivo per poi approdare a un anomalo crime drama sviluppato quasi sottoforma di musical quale American Hustle.
Russell mette tanta carne al fuoco: il legame di Joy, interpretata da Jennifer Lawrence, con un nutrito gruppo di familiari, fra cui la madre Terri (Virginia Madsen), ossessionata dalle soap opera, il padre Rudy (Robert De Niro), con atteggiamenti incontrollabili e un debole per il gentil sesso, l'acida sorellastra Peggy (Elisabeth Röhm) e la nonna Mimi (Diane Ladd), vero punto di riferimento per Joy; il rapporto con l'affettuoso ex marito Tony Miranne (Edgar Ramirez), che vive ancora con Joy e i loro due bambini; la collaborazione con il produttore televisivo Neil Walker (Bradley Cooper, altro volto immancabile del cinema di Russell), con il quale nascerà una solida amicizia; le difficoltà finanziarie e i problemi legali a cui Joy andrà incontro in seguito al boom della Miracle Mop.
(Recensione di Stefano Lo Verme)
In caso di maltempo la proiezione sarà annullata
"Gusto fresco"; i volontari di San Giacomo del Martignone offriranno frutta ai presenti
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