Spesso quando si lavora nei servizi alla persona e nella scuola si corre il rischio di diventare autoreferenziali, di immaginare di che cosa hanno bisogno i bambini ed i genitori senza verificare se quei bisogni siano più o meno reali. Per ovviare, almeno in parte, a questo possibile rischio è necessario mettersi in gioco e guardarsi allo specchio. Cosa pensano i genitori dei bimbi del nido di quello che si sta facendo? Le iniziative che si realizzano li coinvolgono come vorrebbero? si sentono parte attiva dei processi educativi? Il progetto pedagogico volto al benessere dei bambini è realmente condiviso? In merito a tutto questo ci raccontano le loro impressioni Tiziana Landi, Presidente del Comitato di Partecipazione del nido Rodari, mamma di Daniele Alessandri sez. Lampone e Ottavia Testoni e Andrea Boriani genitori di Letizia sez. Gialla del nido Bolzani.
Il comitato di partecipazione del Nido Rodari raccontato dalla Presidente
Sono entrata nel comitato di partecipazione per caso e ne esco ora, dopo tre anni, in qualità di presidente, con un bagaglio di esperienze davvero ricco ed importante. Il comitato, come dice il nome stesso, consente la partecipazione attiva dei genitori alla vita del nido; questo però non significa “avere un lavoro in più da fare”, al contrario è un’esperienza che permette di entrare all’interno delle dinamiche del nido e costituire un importante collegamento tra i genitori e gli operatori. Numerose sono state le iniziative in cui è stato coinvolto il comitato in questi ultimi anni: alcune a carattere nazionale come la celebrazione della legge 1044 istitutrice degli asili nido, nonché il sostegno alla legge 1260 per far rientrare anche il nido d’infanzia nell’ambito dei servizi scolastici garantiti dallo Stato; altre a carattere locale, come l’organizzazione della celebrazione degli anniversari dei nidi di Anzola dell’Emilia o la raccolta degli scontrini dei punti vendita convenzionati, come forma di sostegno alle attività della nostra città in tempi economicamente difficili. Ma al di là delle iniziative di cui il comitato di partecipazione si fa promotore e portavoce presso gli altri genitori e in qualche caso anche verso la comunità stessa cittadina, ciò che a mio parere è davvero importante è la possibilità di capire e in qualche modo partecipare, al grandissimo lavoro che c’è dietro quella che a noi “utenti” appare la quotidianità e che invece è un continuo lavoro di ricerca per dare le migliori opportunità di crescita ai nostri figli. Durante le riunioni del comitato è possibile conoscere, ma anche discutere, i cambiamenti apportati, ai metodi di insegnamento, alla organizzazione degli spazi alle iniziative progettate per i bambini.
Nell’ambito del comitato le educatrici e gli altri operatori hanno la possibilità di approfondire con i genitori le motivazioni che portano ad un cambiamento, che è sempre frutto di un attento lavoro di verifica, controllo e studio della quotidianità e i genitori possono a loro volta chiedere chiarimenti, ma anche dare un riscontro al cambiamento derivante dal comportamento del proprio bimbo o dal confronto con gli altri genitori.
Ma il comitato può diventare anche una risorsa utile a tutti laddove la tecnologia permette di mettere in comunicazione tante persone con un solo click, ecco che l’informazione della scuola chiusa per neve presa dal comune in piena notte può raggiungere istantaneamente tutti i potenziali interessati di prima mattina permettendo una riduzione del disagio per tutti.
Ciliegina sulla torta, è proprio il caso di dirlo, è però costituito dall’organizzazione della festa di fine anno che è prerogativa del comitato ma che vede coinvolti tutti i genitori del nido. Ogni anno il comitato decide un tema e discute i dettagli per la realizzazione, che detta così sembra una cosa impegnativa e noiosa, in realtà sono occasioni di incontro in cui ci si mette in gioco, si ride, si scherza e si fa amicizia, ci si confronta con gli altri genitori, mamme ma anche papà in un ambiente rilassato, in cui i ruoli vengono a cadere e in cui tutti possono tornare bambini. Giocare con le tempere e i pennelli, ritagliare i cartoni per fare le sagome degli animali, inventarsi soluzioni per rappresentare le storie e far divertire i bambini, ma anche per dare libero sfogo a quel bambino che ognuno di noi ha dentro e che siamo costretti sempre a reprimere.
In sintesi, non posso che ritenere il comitato di partecipazione come una grande esperienza personale e una grande opportunità per tutti quei genitori che non vogliono solo usufruire del servizio scolastico ma anche farne parte.
Tiziana Landi, Presidente Comitato di partecipazione del Nido Rodari, e mamma di Daniele A. sezione Lampone
I cambiamenti pedagogici dei nidi negli ultimi anni raccontati da due genitori del Nido Bolzani
Quest’anno abbiamo notato differenze sia nella strutturazione degli spazi e dei materiali in uso dei bambini che soprattutto, nell'approccio didattico. Questi cambiamenti ci hanno piacevolmente stupito ed interessato. Come ci è stato presentato in sezione durante l'ultima assemblea, il cambiamento parte da un atteggiamento diverso delle educatrici, che da coordinatrici di un'attività proposta al gruppo che prevede uno svolgimento in gran parte predeterminato, a un passo di distanza, diventano registe e osservatrici attente delle dinamiche che si sviluppano tra i bambini, i quali scelgono liberamente di cimentarsi in un'attività messa a loro disposizione. E' facile immaginare che ci sia dietro un grande lavoro di organizzazione degli spazi-gioco, che ci sembra di vedere, siano realizzati dalle educatrici stesse utilizzando materiali naturali e che impostare il lavoro in quest'ottica, presti molto più margine all'imprevisto e quindi richieda un'attenzione maggiore a ciò che succede nei diversi angoli. Senza contare la fatica iniziale di abituare i bambini a questa nuova modalità e a gestire il gioco autonomamente nel rispetto di regole condivise. Crediamo però che questo approccio stia dando buoni frutti. Notiamo che Letizia è molto più autonoma, motivata a 'fare da sola' e curiosa rispetto a come si usano le cose e pensiamo che questa crescita sia stata agevolata dalle modalità che sperimenta in sezione. Un punto di criticità? Come tutti i grandi cambiamenti ha bisogno di tempo per realizzarsi. Non tutti i genitori, forse si sono accorti di questa inversione di marcia e si aspettano l'attività strutturata, documentata con foto e 'prodotto' che attesti che 'davvero si è lavorato'. Il fatto che sia più difficile render ragione del lavoro non deve però scoraggiare. E' necessario educare anche noi genitori a pensare in modo diverso, superando l'idea che più nozioni e 'dottrina' i nostri figli immagazzinano più bravi saranno e convincendoci che ciò che si impara autonomamente e per scelta guidati dalla curiosità, dall'interesse e dal desiderio di sperimentare, resta come un patrimonio inestimabile per tutta la vita.
Ottavia Testoni e Andrea Boriani genitori di Letizia sezione gialli nido Tilde Bolzani a.e. 2014-15
Aree Tematiche:
In evidenzaCliccando su Confermo oppure proseguendo la navigazione accetterai il loro utilizzo.