Qui trovate i cartamodelli e le indicazioni da seguire per preparare i vostri costumi e partecipare al corteo storico, da scaricare, in
Sabato 26 e domenica 27 settembre 2015
Castrum Unciola
Due giorni di Festa Medievale ad Anzola
Sabato 26 settembre 2015
dalle ore 15.00 per le vie di Anzola
(partenza dal parcheggio di via Chiarini)
Re Enzo alla Torre di Anzola. Corteo in costume
ore 16.00
area verde della Torre di Anzola (ingresso via Don Minzoni)
Re Enzo e la Battaglia di Fossalta
Durante la manifestazione sarà presente un chiosco per degustare i sapori antichi con panini imbottiti di spalla di maiale, cipolla arrosto e vino de lo contado de Unciola.
Domenica 27 settembre 2015
dalle ore 10 alle ore 18.00
(parcheggio auto presidiato in via Baiesi, navetta gratuita da Piazza Giovanni XXIII a Orsi-Mangelli)
Il Villaggio Medievale: armi, arti e mestieri
con laboratori per bambini, scuola di scherma, esibizione di falconieri, cavalieri e sbandieratori, costruzione di archi, sfide e giostre di armi, visite al villaggio medievale.
Stand gastronomico a cura della Pro Loco
Un'iniziativa dell'Amministrazione comunale, Pro Loco di Anzola, con il Paddock, Castelli in aria, società dei Vai, Sbandieratori Petroniani, Valigie Leggere, Il Centauro, Cavozza Falchi, Om Gestioni
Comincia da qui la rievocazione storica di Castrum Unciola ...
… “Ricordi quando ti insegnai ad addestrare il primo uccello?” mormora a Enzo mentre camminano per le vie nebbiose della capitale ghibellina. “Quello che non ti dissi è che i falchi fiutano il destino. L’altro giorno uno di loro mi è sfuggito.Ierilo hanno scorto su una torre di Bologna. Ha annusato il vento, va a vivere con i vincitori” …
… È un maggio splendido, quello del 1249, sulla campagna bruciata dalla guerra. Enzo mette l’accampamento appena fuori città, sul fiume Panaro. Intorno a lui colli spelacchiati, ruderi neri e macchie di foresta da cui giungono rumori d’asce: sono i bolognesi, che tagliano la legna per costruire un ponte su cui far passare i carri. È lì, in località Fossalta, che il re di Sardegna attacca gli avversari. Sente la propria voce gridare “Vittoria o morte!” come se fosse quella di un altro, vede il suo corpo slanciarsi sui nemici come se lo guardasse dalle nuvole. I fanti bolognesi passano il fiume sparpagliati, ma Enzo li schiaccia subito attorno al carroccio, che adesso sprizza scintille, come un piccolo vulcano. Bagliori di lame, fiotti d’acqua e di sangue, melma a grumi. Il sole è alto. La vittoria sembra a un passo. Ma poi i cavalieri bolognesi aggirano un poggio e stringono nella morsa il re e i suoi baroni. Chilometri di palude risuonano dei cozzi delle lance, del sibilo rapace di saette. Gli imperiali ripiegano verso le mura modenesi, ma Enzo rimane fino all’ultimo a coprirli. Sfida le onde che rallentano il passo, si torce come un leone caduto nell’agguato dei cacciatori. Poi di colpo la terra gli frana sotto i piedi: il cavallo è stramazzato, e lui si rialza a stento strisciando accanto alla sua pancia rovesciata. Disarma un avversario, ne infilza un altro, ma alla fine tre fanti bolognesi hanno la meglio.
A notte, Bologna porta con sé nella pianura milleseicento prigionieri. Tra le tende dei nemici, guardato a vista da cinquanta lancieri, Enzo lascia che la brezza notturna gli schiacci i capelli sopra il viso. Vorrebbe che gli cucissero le ciglia come a un falco. Solo all’alba, sfinito, cade in un sonno buio e profondo più di un pozzo. Ma in fondo a quel pozzo continua ad apparirgli il volto di un bimbo biondo come il grano, con gli occhi di un azzurro feroce, che chiama suo padre a squarciagola.
La strada per Bologna è breve, ma i vincitori la fanno sembrare interminabile. Prima chiudono i prigionieri in una rocca a Castelfranco.
Poi trasferiscono il re in una torre di Anzola ...
(da Storia di Re Enzo, testi di Matteo Marchesini)
Le immagini utilizzate per la promozione dell'evento sono di Wolfango
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