Le conferenze sono rinviate a data da definire
Incontri sul tema Arte, vizi e peccati. Come i vizi e i peccati sono stati raffigurati nei capolavori dell’arte italiana ed europea
a cura di Gabriele Gallerani del Centro Culturale Anzolese in collaborazione con il Centro Famiglie
giovedì 12 marzo
ore 20.30
sala polivalente della Biblioteca
giovedì 19 marzo
ore 20.30
sala polivalente della Biblioteca
giovedì 26 marzo
ore 20.30
sala polivalente della Biblioteca
Se dovessimo rimuovere le opere d’arte in cui è raffigurata la lussuria in ogni sua declinazione (piacere, carnalità, sensualità del corpo), o se dovessimo ignorare gli artisti che in ogni tempo e Paese hanno creato dei capolavori mossi da invidia per i colleghi, o da superbia nell’affermare sé stessi e il proprio talento, quante pareti vuote ci sarebbero nei musei del mondo! E, se i grandi personaggi che hanno creato la Storia non fossero stati mossi da superbia o ambizione, come avrebbero potuto imporre la propria volontà alle folle che li hanno seguiti nel bene, ma molto più spesso nel male?
Detto ciò, viene spontaneo chiederci come mai i vizi che la Chiesa condanna come fonte di peccato e perdizione hanno potuto indurre artisti vissuti in ogni epoca a raffigurarli in tanti capolavori d’arte? E come mai atteggiamenti che ieri erano considerati contrari alla morale e alla dottrina cristiana, oggi sono tollerati da una società sempre meno interessata a marcare la distinzione fra ciò che è vizio e ciò che è virtù?
L’argomento è certamente delicato, seppure affascinante, perché non è difficile constatare che ciò che ieri era considerato vizio e peccato oggi è moda, modello di comportamento o componente dell’economia moderna senza che nessuno gridi allo scandalo. Pensiamo alla vanità, alla superbia, all’invidia, e chiediamoci come si concilia il persistere di tali peccati con i modernissimi, e diffusissimi, centri estetici dove il piacere edonistico di “sentirsi più belli ed attraenti” crea migliaia di posti di lavoro. Poi, visto che siamo in argomento, come si conciliano i peccati di gola con la moderna pubblicità che ci induce a mangiare più del dovuto allettandoci con immagini, e concetti, fatti apposta per indurci ad ingrassare (per poi dimagrire). E’ vero che nessuno ci obbliga ad eccedere nella gola, ma quando si diffonde il profumo dalle cucine la lista dei santi si accorcia sempre parecchio. Potremmo fare tanti altri esempi, ma sarebbero solo inutili ripetizioni.
Quello che ci interessa chiarire nelle tre serate in programma, è che le opere d’arte nelle quali gli artisti raffiguravano in passato il vizio (o il peccato) come modo cristiano e popolare di condannare gli eccessi, sono oggi ritenute solo bellissime opere d’arte poiché alcuni di quei vizi non sono più considerati negativamente: vuoi perché sono cambiati i criteri che regolano l’etica e la morale nei rapporti umani; vuoi perché sono addirittura diventati una necessaria componente dell’economia moderna. Dopodiché, pur ammettendo che nella società moderna alcuni vizi capitali non rivestono più quei valori negativi che – al contrario – il cristianesimo continua severamente a condannare, è comunque necessario considerare che il mutare dei tempi non ha però annullato il confine tra il vizio e la virtù, sottolineando che il primo è sempre, e in ogni caso, l’esatto contrario della seconda, e che in qualsiasi contesto sono entrambi regolatori dei comportamenti umani: in positivo e in negativo.
Sono concetti che avremo modo di chiarire meglio nelle serate in programma, aiutandoci con le più significative opere d’arte raffiguranti i vizi capitali.
Ingresso libero.
Il ricavato della vendita delle dispense che accompagnano ogni conferenza sarà devoluto al Centro Famiglie, associazione che supporta le famiglie bisognose del territorio
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